Emilia Romagna, la ripresa di un mercato immobiliare sempre più disomogeneo

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Il mercato immobiliare dell’Emilia Romagna cresce, nelle compravendite e nelle quotazioni, ma lo fa in maniera più che mai disomogenea, dimostrando quanto sia ancora poco coerente il ritmo di sviluppo delle singole macro aree provinciali.

A tracciare tale panoramica è stata, in estrema sintesi, l’analisi regionale pubblicata pochi giorni fa dall’Osservatorio del mercato immobiliare sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, a suggellare un 2017 da ricordare, e che funge da buon trampolino di lancio per uno stimato progresso nel 2018.

Compravendite in crescita ovunque (ma non a Bologna)

Senza anticipare troppe conclusioni, cominciamo a dare uno sguardo ai dati OMI in relazione al numero delle compravendite residenziali, che sul territorio regionale sono ammontate a quota 46.508 unità, in rialzo del 4,2% rispetto al 2016.

Come abbiamo premesso qualche riga fa, tuttavia, le evoluzioni nelle singole aree provinciali sono evidentemente molto eterogenee. L’andamento delle compravendite corre infatti soprattutto nelle province di Forlì – Cesena (8,9% a 3.418 operazioni), Parma (8,4% a 5.105 operazioni), Piacenza (8,6% a 3.150 operazioni), mentre è sicuramente più lento a Modena (3,6% a 6.993 operazioni), Ravenna (1,5% a 4.377 operazioni) e soprattutto Bologna, unica area provinciale in controtendenza (- 0,8% a 12.098 operazioni).

Soffermandoci invece sui soli dati dei capoluoghi, l’incremento delle compravendite è stato pari al 2,5% ma, anche in questo caso, si conferma l’andamento disomogeneo: spiccano le prestazioni negative da parte di Bologna (-3,3% a 5.326 unità) e Modena (- 2,0% a 1.969 unità), e prestazioni ben più incisive nella doppia cifra di Ferrara (+ 10,8% a 1.488 unità), e nella crescita dinamica di Parma (+ 8,0% a 2.589 unità).

Quotazioni in calo, ma non mancano gli spiragli di stabilità

Passando poi all’analisi delle quotazioni, il dato sulle prestazioni dei comuni capoluogo parla di una flessione dell’1,7% nelle principali città dell’Emilia Romagna ma, anche in questo scenario, è facile notare una certa diversità tra le evoluzioni statistiche dei capoluoghi.

Se infatti il dato mediano è negativo, e a Parma si tocca un picco di – 6,1% a 1.651 euro al metro quadro, è anche vero che a Moderna e Reggio Emilia il dato ha già toccato la stabilità (rispettivamente a 1.622 e 1.312 euro al metro quadro), e che il calo di Ferrara, Piacenza e Ravenna è inferiore al punto percentuale, ponendo così le basi per un ulteriore rallentamento che nel corso del 2018 potrebbe diventare (almeno) una stabilizzazione delle quotazioni.

Ragionando in termini statistici sul resto della provincia, la flessione generale risulta essere più attenuata, con un passo indietro dello 0,9% su dato regionale. Anche in questo caso, non mancano le notizie incoraggianti: a Reggio Emilia la prestazione è stabile, mentre a Modena si chiude il 2017 con un incremento delle quotazioni dello 0,8%. Di contro, continua il forte calo della provincia di Parma (così come avviene nel solo capoluogo), con un decremento del 4,1% rispetto al 2016.

Ragionando in termini assoluti, il capoluogo più caro risulta essere quello di Bologna, con 2.794 euro al metro quadro, davanti a Rimini, con 2.347 euro al metro quadro. Sul resto della provincia, è il territorio di Rimini a prevalere, con 2.469 euro al metro quadro.

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Agenzia Immobiliare at AIDA Immobiliare
AIDA Immobiliare è composta da un team professionale e qualificato e sempre aggiornato nel settore immobiliare.
Operiamo nelle nelle provincie di Ferrara, Ravenna e Bologna e gestiamo anche operazioni di investimento estero con particolare attenzione al Portogallo. Sempre alla ricerca di innovazione, di cui questo Blog ne rappresenta la testimonianza.
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