
I dati OMI – Agenzia delle Entrate relativi al IV trimestre 2018 confermano le buone impressioni sulla costante ripresa del mercato immobiliare residenziale italiano, che garantisce una nuova espansione, con tasso di crescita tendenziale del 9,3%, il più elevato degli ultimi due anni. Grazie alla nuova spinta conseguita nel corso dell’ultima parte del 2018, sono ben 15 i trimestri consecutivi di crescita del dato destagionalizzato, conducendo il volume di compravendite di periodo ai massimi dalla fine del 2011.
Crescono le compravendite, ma non i prezzi
Disaggregando i dati di compravendite per aree territoriali, emerge come anche nell’ultimo trimestre del 2018 la dinamica di crescita più marcata si sia realizzata nel Nord Est, + 12,5%, sugli stessi sostanziali livelli del quarto precedente. Bene anche il Centro, + 12,4%, con una forte accelerazione rispetto al + 7,0% precedente, così come le Isole, che crescono finalmente più della media nazionale, + 10,5%. L’area più in difficoltà nel mantenere il ritmo è quella del Sud, pur in accelerazione (+ 4,3%) rispetto al trimestre precedente (+ 3%).
Ad ogni modo, se crescono le compravendite, lo stesso non si può dire per quanto concerne i prezzi. Fermi ancora al III trimestre 2018, gli ultimi dati di rilevazione suggeriscono come il tasso tendenziale sia ancora negativo per – 0,8 punti percentuali (dati Istat), quale ponderazione tra una buona prestazione delle abitazioni nuove (+ 1,4%) e una flessione delle abitazioni esistenti (- 1,3%).
Dati ancora stabili dalle agenzie immobiliari
Nel report OMI vi è poi anche spazio per citare alcune delle valutazioni di maggiore rilevanza dal Sondaggio congiunturale del mercato delle abitazioni in Italia, affermando ad esempio come le attese degli agenti sul proprio mercato di riferimento siano rimaste stazionarie, mentre quelle di breve termine sono peggiorate lievemente per l’intero mercato nazionale, pur rimanendo comunque favorevoli.
Sempre in relazione alle principali statistiche del Sondaggio, la quota di agenti immobiliari che ha segnalato una pressione al ribasso sulle quotazioni degli immobili ha ripreso a salire, passando dal 16,3% della precedente rilevazione al più recente 17,5%, mentre è diminuita l’incidenza degli agenti che ha espresso giudizio di stabilità dei prezzi, dal 79,7% all’81,7%.
Ancora, la quota di agenzie che ha dichiarato di aver venduto almeno un’abitazione è calata al 77,9% contro il precedente 80,2%, con il gap tra la quota di operatori che riportano un aumento del numero di potenziali acquirenti e la quota di quelli che ne segnalano la diminuzione che rimane negativa per -1,1 punti percentuali, ex – 1,8 punti percentuali.
Rileviamo infine come i tempi medi di vendita di un immobile sono pari a 7,2 mesi, 1 mese in meno rispetto alla precedente rilevazione, e come il margine di sconto sui prezzi di offerta è stabile, poco superiore al 10%. Cresce ulteriormente la quota di acquisti finanziati da mutui, portandosi sopra l’80%, mentre il loan-to-value, ovvero il rapporto tra il prestito e il valore dell’immobile, è oggi pari al 74%.
Numeri che confermano una lenta evoluzione del mercato immobiliare verso condizioni ante-crisi, e che dovrebbero poter proseguire su tale percorso anche nei prossimi mesi.
aidaimmobiliare
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