Nel suo dossier mensile sui bilanci bancari, Bankitalia ha certificato un incremento marginale dei tassi di interesse applicati sui mutui per l’acquisto di abitazioni. Una crescita non rapida, ma comunque sufficiente a porre dinanzi alle famiglie italiane una lecita domanda: il livello minimo dei tassi è definitivamente alle spalle? Richiedere un mutuo non sarà mai più così conveniente nel medio termine?
Quanto crescono i tassi
Andiamo con ordine, e ricordiamo come nel mese di ottobre – periodo di riferimento del dossier mensile di Bankitalia – i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, siano cresciuti al 2,24% contro il 2,16% del mese di settembre.
Un aumento che, peraltro, è ben accompagnato dalla crescita del costo del denaro per tutte le principali forme tecniche di erogato: i tassi sul credito al consumo salgono all’8,13%, mentre quelli sui finanziamenti alle imprese aumentano all’1,96% per i prestiti sotto il milione di euro, e all’1,12% per quelli sopra soglia.
Sul fronte aggregato, i prestiti al settore privato aumentano del 2,7% su base annua (ex 2,9%), con balzo del 2,8% per quelli alle famiglie (ex 2,7%) e dell’1,5% per quelli alle imprese (ex 1,9%).
Prezzi case in aumento (debole) nel 2019
Passando invece ai dati diffusi all’interno del rapporto sulla stabilità finanziaria, emergono valutazioni di maggiore respiro sulle condizioni del mercato immobiliare tricolore e del costo dei mutui da parte dell’istituto di via Nazionale.
Per quanto attiene il mattone, Bankitalia evidenzia come il ciclo immobiliare italiano sia piuttosto debole, e sicuramente meno forte di quanto si sta verificando in buona parte del restante mercato europeo. Nonostante il recupero delle compravendite, infatti, i prezzi hanno continuato a ridursi su base annua, influenzati da uno stock ancora ampio nelle case invendute.
Per il 2019, comunque, il segno che precede i numeri dovrebbe cambiare: per quanto debole, la dinamica dei prezzi delle case dovrebbe farsi positiva già nella prima parte del prossimo anno.
Tassi mutui, accelerazione rimandata al 2020?
Passando invece a un esame prospettico dei tassi sui mutui per l’acquisto delle abitazioni, Bankitalia si sofferma nel riflettere come le condizioni di offerta creditizia siano rimaste immutate, e come – incremento di ottobre a parte (il rapporto è stato d’altronde stilato prima di questo bollettino) – le caratteristiche di finanziamento siano più o meno le stesse di alcuni mesi fa.
Insomma, i tassi mutui dovrebbero rimanere molto bassi anche nel 2019 ma… attenzione a non sottovalutare l’effetto spread, solo parzialmente rientrato. Se infatti il rendimento dei titoli di Stato italiani dovesse continuare a rimanere sugli attuali livelli, è probabile che gli istituti di credito siano portati ad ampliare i margini di remunerazione su Euribor e Irs, con conseguente incremento del costo finale per le famiglie italiane.
Dunque, una “promozione” con riserva: è ben possibile che i tassi dei mutui rimarranno piuttosto convenienti anche nel 2019, influenzando probabilmente la conferma della propensione al tasso fisso, ma sempre meglio dare uno sguardo (interessato) al quadro macro…
aidaimmobiliare
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